Come scrive il Washington Post, “i sostenitori del controllo sulle armi hanno tentato di fare pressione su Obama sulle armi intelligenti. Alla fine dello scorso anno, un gruppo connesso con l’Industrial Areas Foundation, costituito da cittadini e leader religiosi, ha spedito una lettera al presidente Obama chiedendogli di raccogliere 20 milioni di dollari nella sviluppo delle armi intelligenti prima che per la sua libreria e fondazione presidenziale”.
La campagna della IAF ha un risvolto anche italiano. La nostra Beretta infatti è, insieme alle europee Glock e SIG Sauer, tra i più grandi fornitori della polizia e dell’esercito americani, ma anche tra le più usate dalla criminalità. Due anni fa grazie all’Osservatorio permanente sulle armi leggere di Brescia una delegazione IAF guidata proprio dal vescovo Douglas Miles della Chiesa Battista di Baltimora arrivò a Brescia fin dentro gli uffici della Beretta per consegnare una lettera in cui si chiedeva un incontro ai proprietari di uno dei maggiori esportatori di armi leggere verso gli USA. La lettera è ancora senza risposta.
Obama spinto ad agire sulle armi da una campagna con ricadute anche in Italia