Il community organizing è un insieme di pratiche dai risultati concreti e di notevole impatto per la formazione di leader locali e la creazione di coalizioni civiche per la rigenerazione urbana, lo sviluppo territoriale e l’inclusione sociale. Barack Obama è stato un community organizer per 3 anni della sua vita, un’esperienza che a suo dire ha formato il suo modo di fare politica.
Sviluppato a Chicago da Saul Alinsky a partire dal 1930, con il sostegno iniziale della Chiesa cattolica americana, si è diffuso in tutti gli Stati Uniti consentendo vittorie alle rivendicazioni delle minoranze e delle fasce più emarginate della popolazione. Oggi in Europa è presente anche in Germania, Inghilterra, Francia, Danimarca e alcuni Paesi dell’est, viene insegnato nelle università tra cui Harvard, e si è diffuso anche in paesi non occidentali come la Giordania e il Giappone.
Il community organizing si caratterizza per questi approcci distintivi:
- Parte dal creare e rafforzare le relazioni nella comunità, prima che dai problemi da risolvere
- Inizia con l’ascolto delle persone, per identificare e formare leader civici intorno alle loro motivazioni e interessi, non a cause preconfezionate
- Si basa sulle organizzazioni àncora del territorio, dove le persone socializzano a prescindere dall’omogeneità sociale e l’identità di vedute (scuole, centri sportivi, sedi sindacali, chiese, moschee e altri luoghi di culto, etc.)
- Costruisce potere relazionale per rendere le istituzioni realmente democratiche e responsabili verso i cittadini
- Riconosce che una comunità per esistere ha bisogno di figure preposte a suo supporto, gli organizzatori di comunità.