Cos’è l’organizzazione relazionale?

da | 17.09.20 | Letture

Mentre la maggior parte delle organizzazioni politiche possono essere caratterizzate come mobilitazioni su campagne, la IAF ha sviluppato una strategia alternativa per costruire l’azione cooperativa, chiamata organizzazione relazionale. All’opposto della mobilitazione su un insieme di questioni predeterminate, la IAF riunisce prima i residenti per discutere i bisogni della loro comunità e per trovare un terreno comune di azione.

Mark Warren, “Dry Bones Rattling. Community Organizing to Revitalize American Democracy”, Princeton University Press, 2001

L’approccio della IAF è spesso chiamato “organizzazione relazionale” perché gli organizer spendono molto tempo a insegnare ai leader come costruire relazioni all’interno e tra le organizzazioni. Per creare relazioni tra organizzazioni la IAF tenta di sviluppare legami personali forti tra persone di organizzazioni diverse, così come etnie diverse e diversa estrazione sociale. Per fare questo porta leader di differenti organizzazioni in piccoli gruppi dove condividono le loro storie personali e sono coinvolti in un ascolto profondo. Le persone sono incoraggiate a parlare delle esperienze profonde che hanno dato forma alla loro vita. Questo processo non è un veloce preambolo prima di tornare a “parlare delle cose importanti”. La condivisione delle esperienze di vita crea un legame intimo tra persone diverse, e la fiducia necessaria per la cooperazione tra gruppi.

Charles Dobson, A Guide to Community Organizing, 2002

Ci sono due modi di agire nel mondo-come-è. Uno è focalizzato sulle funzioni e l’altro è relazionale. L’approccio relazionale utilizza tutti i sensi, mentre quello funzionale spesso rimane nella testa. Costruire relazioni per l’azione è in definitiva più potente, di lunga durata, e soddisfacente che svolgere funzioni.

Edward T. Chambers, “The power of relational action”, Acta publications, 2009, p. 12-13

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