America

da | 6.10.14 | Diario di Milwaukee

– Io vivo nell’east side di Milwaukee. Si chiama così. Mi sono chiesto se sapevo collocare Monteverde nello stesso modo. E no. Le città americane sono state costruite intorno a strade lunghe e dritte lungo le direzioni cardinali, sopra immense pianure

– Ieri sono andato nella chiesa episcopale di fronte casa dove la donna che mi ospita è diacona. Aveva organizzato un incontro dove parlava suo figlio, convertito all’ebraismo e oggi un rabbino ortodosso. Il tema era “Gli ebrei nella terra di Israele tra il 62a.c. e il 135d.c.”

– E’ la terza volta che vedo tre o quattro persone con dei cartelli al collo con scritte del tipo “le donne si pentono di aver abortito”. Sono attivisti religiosi che si alternano, ogni giorno, ogni ora del giorno, di fronte a una clinica per aborti

– La cosa peggiore che può succedere a un quartiere americano è che le sue case restino vuote. E’ successo in modo esteso dopo la crisi dei mutui subprime. Ancora si vedono molte proprietà vacanti a seguito dei pignoramenti da parte delle banche.

– Quando entri in un negozio ti vengono incontro e ti stringono la mano. Oggi stavo per comprare un cellulare, ma il commesso prima di farmi pagare mi ha ricapitolato il costo totale con l’abbonamento perché fossi sicuro di voler spendere quella cifra. Era troppo e ho rinunciato al telefono.

– Se entri in un supermercato qualunque e sei un minimo attento alla qualità del cibo assomiglia a un museo degli orrori. Il centro urbano ecologico raccoglie tuttavia 17 fattorie che fanno “community supported agricolture”, una specie dei nostri GAS, consegnando prodotti km0 e bio a casa. E’ una città di 600 mila abitanti

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